𝐅𝐚𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐞 𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫n𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐬𝐞n𝐬𝐨 𝐮𝐦𝐚n𝐨 𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮n𝐢𝐭à

𝐄𝐂𝐂𝐎 𝐋𝐀 𝐌𝐈𝐀 𝐑𝐈𝐂𝐄𝐓𝐓𝐀..... 𝐅𝐚𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐞 𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫n𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐬𝐞n𝐬𝐨 𝐮𝐦𝐚n𝐨 𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮n𝐢𝐭à 𝑹𝒊𝒎𝒂𝒏𝒊 𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒂𝒕𝒐 : 👇👇👇 https://umanesimodigitale.info/ https://www.olimpiadeartisti.net/ https://www.talentscout.top/

𝑰𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝑴𝒂𝒏𝒊𝒇𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒔𝒖𝒍 𝑫𝒊𝒓𝒊𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑽𝒐𝒕𝒐 𝑶𝒈𝒈𝒊 𝑹𝒊𝒑𝒆𝒏𝒔𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝑽𝒐𝒕𝒐: 𝑼𝒏𝒂 𝑪𝒉𝒊𝒂𝒎𝒂𝒕𝒂 𝒂𝒍𝒍'𝑨𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒖𝒏 𝑭𝒖𝒕𝒖𝒓𝒐 𝑫𝒆𝒎𝒐𝒄𝒓𝒂𝒕𝒊𝒄𝒐 𝑨𝒖𝒕𝒆𝒏𝒕𝒊𝒄𝒐 𝑰𝒍 𝒅𝒊𝒓𝒊𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒗𝒐𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒎𝒃𝒓𝒂 𝒑𝒓𝒊𝒗𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒊𝒈𝒏𝒊𝒇𝒊𝒄𝒂𝒕𝒐 𝒂𝒕𝒕𝒖𝒂𝒍𝒆. 𝑷𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒅𝒊 𝒕𝒓𝒂𝒓𝒓𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒍𝒖𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒂𝒇𝒇𝒓𝒆𝒕𝒕𝒂𝒕𝒆, 𝒑𝒆𝒓𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒕𝒆𝒎𝒊 𝒅𝒊 𝒔𝒑𝒊𝒆𝒈𝒂𝒓𝒆 𝒎𝒆𝒈𝒍𝒊𝒐 𝒊𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒑𝒖𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒔𝒕𝒂. 𝑵𝒐𝒏 𝒔𝒕𝒐 𝒊𝒏𝒗𝒊𝒕𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒂𝒍𝒍'𝒂𝒔𝒕𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊𝒔𝒎𝒐; 𝒓𝒊𝒕𝒆𝒏𝒈𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒐𝒈𝒏𝒖𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒃𝒃𝒂 𝒂𝒔𝒔𝒖𝒎𝒆𝒓𝒔𝒊 𝒍𝒆 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒆 𝒓𝒆𝒔𝒑𝒐𝒏𝒔𝒂𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕à 𝒆 𝒂𝒈𝒊𝒓𝒆 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒄𝒐𝒔𝒄𝒊𝒆𝒏𝒛𝒂. 𝑨𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒐 𝒎𝒊 𝒍𝒊𝒎𝒊𝒕𝒐 𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒅𝒊𝒗𝒊𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒍𝒆 𝒎𝒊𝒆 𝒓𝒊𝒇𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊, 𝒇𝒐𝒓𝒏𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒎𝒐𝒕𝒊𝒗𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒔𝒄𝒆𝒍𝒕𝒂 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆. Nelle prossime elezioni europee, sceglierò di non votare. Sono convinto che, se il voto avesse un impatto reale, non ci sarebbe consentito esercitarlo. La politica è ormai intrinsecamente legata agli interessi dell'alta finanza; i governi sembrano non avere più alcun potere decisionale autonomo. Chi realmente detiene il potere? 𝑪𝒐𝒏𝒔𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒊𝒏𝒇𝒐𝒓𝒎𝒂𝒓𝒔𝒊 𝒔𝒖 𝒆𝒏𝒕𝒊𝒕à 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝑩𝒍𝒂𝒄𝒌𝑹𝒐𝒄𝒌, 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅, 𝑮𝒆𝒚𝒐𝒏𝒅 𝒆 𝑺𝒕𝒓𝒂𝒊𝒈𝒉𝒕 𝑺𝒕𝒓𝒆𝒆𝒕 𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒂𝒍, 𝒇𝒐𝒏𝒅𝒊 𝒅'𝒊𝒏𝒗𝒆𝒔𝒕𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒏𝒇𝒍𝒖𝒆𝒏𝒛𝒂𝒏𝒐 𝒈𝒍𝒐𝒃𝒂𝒍𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒊 𝒔𝒆𝒕𝒕𝒐𝒓𝒊 𝒑𝒊ù 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒂𝒓𝒂𝒕𝒊. Dai media alle grandi aziende tecnologiche, dalla big pharma alle multinazionali di abbigliamento e alimentazione, queste entità influenzano ogni aspetto della nostra vita, stabilendo le regole. Nonostante il voto sia un diritto e un dovere civico, i governi non esercitano più una vera sovranità. La nostra democrazia appare solo una facciata; ovviamente, ognuno è libero di credere ciò che preferisce. Per me, partecipare a questo sistema, marcio nelle sue fondamenta, equivale a legittimare le loro azioni ingiustificabili. 𝑴𝒊 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒊𝒂𝒄𝒆, 𝒎𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒐 𝒔𝒖𝒑𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒖𝒏 𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆𝒎𝒂 𝒊𝒏 𝒄𝒖𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒗𝒆𝒅𝒐 𝒓𝒂𝒑𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆𝒏𝒕𝒂𝒕𝒂 𝒍𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒗𝒐𝒄𝒆 𝒆 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒔𝒕𝒂𝒏𝒄𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒄𝒆𝒈𝒍𝒊𝒆𝒓𝒆 𝒊𝒍 "𝒎𝒆𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒈𝒈𝒊𝒐". 𝑨𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒊 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒊𝒕𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒊 𝒅𝒊𝒄𝒉𝒊𝒂𝒓𝒂𝒏𝒐 𝒂𝒏𝒕𝒊-𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆𝒎𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒉𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒂 𝒄𝒂𝒎𝒃𝒊𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒔𝒊𝒈𝒏𝒊𝒇𝒊𝒄𝒂𝒕𝒊𝒗𝒊. Questi partiti, tentando di innovare, hanno finito per peggiorare le cose, collaborando persino con figure che precedentemente criticavano. È stato un tentativo, un esperimento, che ora ritengo concluso. Certo, tra i candidati ci saranno persone con buone intenzioni, ma alla fine anche loro dovranno fare compromessi che ci riporteranno al punto di partenza. Allora, come possiamo veramente cambiare le cose? Non ho soluzioni semplici o definitive, ma credo che la vera trasformazione richieda la costruzione di una nuova società, senza scorciatoie. Questo è il percorso che milioni di persone stanno già seguendo, in una rivoluzione silenziosa e pacifica. La politica reale si fa creando reti e comunità, ricostruendo un tessuto sociale che abbiamo perso. È fare politica resistere, boicottare, opporsi quando necessario. È fare politica coltivare un orto, praticare un consumo critico, riconquistare autonomie perdute. Agiamo politicamente ogni giorno con le nostre scelte, non limitandoci a delegare con un voto. Le strade già percorse non hanno portato cambiamenti; se desideriamo risultati diversi, dobbiamo esplorare vie alternative. Un giorno, se riusciremo a costruire una società migliore, nascerà naturalmente anche una classe politica migliore, e a quel punto tornerò volentieri alle urne. 𝑺𝒐 𝒈𝒊à 𝒄𝒉𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒊𝒆𝒓𝒐 𝒔𝒂𝒓à 𝒄𝒓𝒊𝒕𝒊𝒄𝒂𝒕𝒐, 𝒎𝒂 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒂𝒃𝒊𝒕𝒖𝒂𝒕𝒐. 𝑵𝒐𝒏 𝒄𝒆𝒓𝒄𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒆𝒏𝒔𝒐 𝒏é 𝒗𝒐𝒕𝒊. 𝑳𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒊𝒏𝒇𝒍𝒖𝒆𝒏𝒛𝒂 è 𝒍𝒊𝒎𝒊𝒕𝒂𝒕𝒂, 𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒎𝒊 𝒊𝒍𝒍𝒖𝒅𝒐 𝒅𝒊 𝒅𝒆𝒔𝒕𝒂𝒃𝒊𝒍𝒊𝒛𝒛𝒂𝒓𝒆 𝒈𝒍𝒊 𝒆𝒒𝒖𝒊𝒍𝒊𝒃𝒓𝒊 𝒄𝒐𝒏 𝒍𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒂𝒔𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒖𝒓𝒏𝒆.

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